Canti dal Fronte

 

 

Canti dal fronte

In occasione della ricorrenza del 4 Novembre, giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, giorno che nel 1918 segnò la fine del 1° conflitto mondiale, il Museo della Resistenza di Valsaviore in collaborazione con l’Associazione Culturale “Casa Panzerini”, ha organizzato presso il Centro Polifunzionale di Berzo Demo, l’evento canoro “Melodie della Grande Guerra- Canti dal fronte” a ricordo e memoria dei valorosi uomini che persero la vita combattendo nella Prima Guerra Mondiale. Alla serata, che si è tenuta 7 novembre 2015, hanno partecipato i cori presenti sul territorio dell’Unione dei Comuni di Valsaviore: il Coro San Valentino e i Gacc del Mut di Berzo Demo, il Coro Adamello di Cevo, la Corale Eco dell’Elto e il Coro Rosa Camuna di Sellero.
Il repertorio proposto durante le esibizioni dei cori, è stato selezionato con cura dai maestri Bettino Pedersoli, Ferdinando Mottinelli, Rocco Angeli e Marco Davide attingendo dal ricco bagaglio identitario di canti che gli Alpini e i Fanti “musicarono” per raccontare le loro leggendarie gesta, nell’intento di raccogliere l’eredità di chi visse, soffrì e perse la vita durante la Prima Guerra Mondiale, ad un passo dal cielo.
La forza del canto, nato spesso durante una trepidante vigilia di un assalto o dopo un cruento scontro, ha permesso al numeroso pubblico presente e alle autorità civili e militari intervenute alla serata canora, di superare le barriere del tempo e di viaggiare e rivivere in modo estremamente toccante le stesse emozioni e gli stessi battiti del cuore dei semplici uomini arditi, che diedero così tanto per ideali di Patria, di Pace e di Amore.
Ed ecco come la musica, semplice ma diretta al cuore, unita a parole profonde e solo apparentemente “facili” da rimare in poche strofe, ma cariche di poche, semplici e dolorose emozioni che raggiungono chiunque, meglio di un saggio, di un diario e persino di una fredda e tagliente statistica, si trasmette a noi come testimonianza ad imperitura memoria di ciò che accadde un secolo fa.

Katia Eufemia Bresadola