Dal libro
Il Museo della Resistenza di Valsaviore - Guida alla storia e alla documentazione
Gli avvenimenti che hanno interessato la Valsaviore negli anni ’40 del secolo scorso mi hanno da sempre appassionato e coinvolto; se non altro perché, da oltre trent’anni, sono entrato a far parte della famiglia di un partigiano della 54^ Bgt. Garibaldi.
Ho quindi sempre coltivato il progetto, condiviso con alcuni amici, di raccogliere documenti e testimonianze di quegli anni, in vista della creazione di un Museo della Resistenza di Valsaviore.
L’occasione e la possibilità concreta si sono materializzate nel momento in cui sono stato eletto Sindaco di Cevo. Da lì ha avuto inizio il percorso che oggi conosciamo. Per questa importante iniziativa devo ringraziare tutti coloro che ci stanno dando una mano, a partire dai pochi partigiani ancora viventi e dai familiari di quei partigiani che, come si dice nel gergo alpino, “sono andati avanti”.
Ma la strada è ancora lunga e faticosa. Se però tutti insieme volessimo impegnarci a ricordare concretamente quanto hanno fatto i partigiani e la popolazione della Valsaviore durante il periodo della Resistenza, ora avremmo sicuramente una struttura degna di ricordarli.
Non mancano comunque le risorse umane e abbiamo anche i modesti mezzi finanziari per iniziare. Di questo ringrazio tutti coloro che hanno contribuito con azioni di volontariato, ma anche gli enti come l’Unione dei Comuni della Valsaviore, la Regione Lombardia, il Comune di Cevo per il sostegno, anche finanziario, alla realizzazione di questa guida.
Abbiamo raccolto un numero notevole di documenti per ricerche, analisi ed eventuali altre pubblicazioni per dare incremento alla memoria storica di quel periodo, senza peraltro dimenticare il dopoguerra, quando sembravano essersi infranti i sogni della Resistenza per i conflitti, mai del tutto risolti, contro quella parte di Stato e dei suoi apparati che i Partigiani avevano combattuto con le armi.
L’attuale situazione socio-economica e demografica, poi, devono altresì far riflettere sul fatto che la nostra Valle e le nostre montagne, benché sano state i luoghi dove è nata la nostra Costituzione, non abbiano avuto il giusto e meritato riconoscimento. Bisognerà per questo sempre e comunque Resistere.
Un ringraziamento particolare per questa pubblicazione va a Gino Boldini, Mimmo Franzinelli, Basilio Rodella, Bartolomeo Bazzana e a tutti i componenti del Museo della Resistenza.
Il sindaco
Silvio Marcello Citroni