OTTANTESIMO DELL’INCENDIO DI CEVO- 3 luglio 1944 – 3 luglio 2024.
SANDRO PERTINI, presidente e partigiano.
Nella memoria della gente che lo ha conosciuto e nei fatti da esso compiuti in vita in qualità di antifascista, di combattente per la Libertà e di Presidente della Repubblica, si evidenziano con orgoglio le sue qualità umane, morali e politiche. A lui il popolo italiano deve molto e tutt’ora costituisce un esempio di dedizione, generosità, di coraggio per le giovani generazioni.
“Sandro Pertini è stato ufficiale dell’esercito ed ha combattuto in prima linea nella Grande guerra. È stato militante antifascista ed ha pagato con il carcere, con l’esilio e con il confino la sua fiera opposizione al regime e la fedeltà ai valori di libertà e giustizia.
È stato comandante partigiano, e la sua presenza a Roma, nei combattimenti di Porta San Paolo, e poi alla Liberazione di Firenze, e quindi ancora alla Liberazione di Milano, sono testimonianze di un’incrollabile passione civile e, insieme, di un autentico eroismo che seppero entrare in connessione con i sentimenti degli italiani e che riuscirono a guidarli nel processo storico del riscatto. Alla regina Elisabetta d’Inghilterra, Pertini ricordò in un brindisi la ruvida frase di Churchill: “L’Italia deve guadagnarsi il biglietto del viaggio di ritorno fra le grandi democrazie”. Aggiunse poi che proprio il sangue, il sacrificio fino alla morte, le sofferenze patite da migliaia di donne e uomini per liberare l’Italia dall’occupazione e dal fascismo, sono state il prezzo pagato per restituire alla Patria la dignità e l’onore di un Paese democratico.
Sandro Pertini è stato anche un simbolo della nuova stagione repubblicana. Ed è rimasto un partigiano della libertà anche nella lunga militanza socialista, nello svolgimento degli otto mandati elettivi ricevuti dall’ Assemblea costituente e in Parlamento, negli alti ruoli di garanzia a cui è stato successivamente chiamato. Partigiano, per lui, non voleva dire parziale o fazioso. Partigiano era la qualifica del vero patriota, di chi era disposto a rischiare più degli altri per la libertà di tutti, per l’uguaglianza dei diritti, per il progresso materiale e morale dei lavoratori e dei ceti più svantaggiati”. [...]
Sergio Mattarella, presidente della Repubblica.
Testo tratto dalla prolusione al volume “Pertini… uno di noi” pubblicato dall’Istituto Ligure per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea, 2017.