OTTANTESIMO DELL’UCCISIONE DEL PARTIGIANO FRANCESCO TROLETTI

“La Resistenza, iniziata dopo l’occupazione tedesca dell’8 settembre 1943 e terminata il 25 aprile 1945 con la liberazione dell’Italia, in Valle Camonica fu una rivolta popolare: donne e uomini, giovani e meno giovani, di ogni ceto sociale e in numero sempre più crescente si opposero all’occupazione tedesca e alla tirannide fascista.
Nel territorio di Sonico (comprendente, oltre al capoluogo, le frazioni Rino, Garda e Comparte), per opera di Luigi Romelli (Bigio) e Angelo Gulberti (Reno), si costituì uno dei primi gruppi di ribellione armata al nazi-fascismo che, inizialmente, faceva parte della Brigata Fiamme Verdi Tito Speri.
Alla fine del giugno 1944, il gruppo della Val Malga si divise in due formazioni: una, al comando di Reno, si unì alle Fiamme Verdi del Mortirolo; l’altra diventò un distaccamento della Brigata Garibaldi della Val Saviore di cui Bigio fu vice comandante.
In quei giorni in Val Malga ci fu un rastrellamento, durante il quale venne trucidato Francesco Troletti.
Il garibaldino che era nato a Cogno il 19 maggio 1922, secondo la ricostruzione del partigiano Fernando Sala (Nando), la sera del 28 giugno 1944 aveva ottenuto il permesso di recarsi a Mu di Edolo per far visita ai genitori.
La mattina seguente, avendo visto arrivare forti contingenti fascisti, salutò sua madre e riprese la strada dei monti per avvisare i partigiani della Val Malga. Giunto in località Brusegada, sopra Sonico, fu però fermato da una pattuglia fascista della Guardia Nazionale Repubblicana.
Purtroppo, al momento dell’arresto Troletti aveva in tasca una bomba a mano e una pistola. Dopo averlo disarmato, i fascisti lo interrogarono sulla dislocazione dei partigiani e, non avendo avuto risposte convincenti, iniziarono a torturarlo. Lo fecero camminare fino in Val Malga, dove il 30 giugno fu trovato in località Casadecla con il corpo straziato da molte fratture e con gli occhi pieni di sabbia (uno gli usciva dall’orbita).
Il corpo fu trasportato nella sottostante chiesetta di San Gottardo al Faet dove alcune donne lo ricomposero. Tra loro si prodigò la giovane diciottenne Pina (Brigida) Pasquini che, incurante dei fascisti che ancora circolavano, compose il cadavere di Troletti che, il giorno successivo, fu caricato su un carretto e portato nel cimitero di Rino ove è sepolto.

Dalla guerra di liberazione nacquero la Repubblica Italiana e la Costituzione.

Piero Calamandrei, uomo della Resistenza e padre costituente, nel 1955 disse ai giovani:
«Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, o nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì, è nata la nostra Costituzione».

Seguendo tale esortazione alcuni sonicesi, tra i quali il partigiano Lorenzo Pasquini, hanno collaborato alla realizzazione del sentiero della Resistenza in Val Malga che fu inaugurato il 2 giugno 2004.

Il sentiero numero 683, che ha un percorso ad anello in senso orario (con segnavia tricolore che fino al bivio per Bombià  è affiancato da quello bianco e rosso), è facilmente percorribile in circa due ore.

Si snoda fra prati ricchi di pascoli con estesi boschi di latifoglie, nei quali fanno da padroni dapprima i noccioli e gli ontani, poi gli abeti rossi e i larici.

Partenza e arrivo sono al ponte del Faet vicino al quale, sulla parete di una piccola santella, nel 1984 venne posta una croce marmorea in memoria di Troletti “Partigiano morto per la libertà”. Nell’occasione Gildo Adamini, comandante partigiano, lo ricordò con queste parole:

«Troletti era un giovane, figlio della nostra terra, come giovani eravamo allora la maggior parte di noi, che si era ribellato ad una dittatura e ad un sistema sociale iniquo, volontariamente arruolatosi nella Brigata Garibaldi, in questa valle, su questi monti, svolse la sua attività di partigiano fino al supremo sacrificio».

Partendo dal ponte del Faet (altitudine 1.100 metri) si passa vicino alla chiesetta di San Gottardo e si sale alle località:  Boiana (dove c’è un maestoso faggio) –  Gnec de sura- Fontana  dei Bo – Sbrisser – Casadecla (altitudine 1.370 metri).

Dal cippo commemorativo di Troletti, aggiungendo un’ora di cammino, si può anche andare a vedere il faggio centenario di Montuff (altitudine 1.500 metri).

Raggiunta in discesa la località Plas (sotto l’area pic-nic), per tornare al punto di partenza, si può attraversare il torrente Remulo oppure più comodamente seguire la strada asfaltata.

Il sentiero è percorribile tutto l’anno, ma il periodo consigliato è da aprile a novembre.

Il cippo commemorativo di Troletti è raggiungibile anche percorrendo la carrozzabile asfaltata che dal ponte del Faet va al ponte del Guat. Poco sopra l’area pic-nic, a sinistra per chi sale, si prende la strada sterrata per Casadecla e Malga Durel.

TESTO TRATTO DAL SITO UFFICILAE DELLA PROLOCO DI SONICO: https://www.proloco.sonico.bs.it/il-territorio/sentiero-f-troletti-n-27-1300.html