Dopo la pastasciutta, verrà presentato il testo di Stefano Monteverdi “La Benedicta – un frammento di Resistenza”.
Verrà raccontata anche la storia della famiglia Cervi che il 25 luglio 1943 ha offerto alla gente di Campegine una pastasciutta per festeggiare l’arresto di Mussolini.
“Una famiglia convintamente antifascista, la cui casa dopo l’8 settembre diventa un nascondiglio sicuro per molti antifascisti e partigiani feriti.
Il 24 novembre del ’44, a seguito della denuncia di un delatore, il padre e i suoi sette figli maschi vengono catturati e portati in carcere. Il padre, recluso in un carcere diverso, riesce a fuggire, i figli invece vengono fucilati dai fascisti.
I sette fratelli si chiamano Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio ed Ettore, ma noi li conosciamo come i Fratelli Cervi.
Bisogna attendere la fine della guerra perché il padre, Alcide, possa far celebrare un funerale solenne per i suoi figli.
Dopo la liberazione ciò che è successo ai Fratelli Cervi, la loro testimonianza e la loro fede per la libertà ha portato molti Comuni a ricordarne la memoria intitolando vie o luoghi pubblici.
Ma il loro ricordo continua anche nella riproposizione, ogni anno alla data
del 25 luglio, del gesto compiuto nella piazza di Campegine: la Pastasciutta Antifascista, un’occasione di incontro per condividere quel sentimento di libertà e di democrazia quanto mai necessario per il Paese.
Necessario soprattutto adesso, che ci troviamo un governo che da quegli avvenimenti non si è mai compiutamente distanziato”.
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