SCUOLE, VIAGGI DELLA MEMORIA, DONNE RESISTENTI E TANTO ALTRO…

Care lettrici e cari lettori, a nome dell’Associazione “Museo della Resistenza di Valsaviore” che ho l’onore di presiedere, vi scrivo queste due paginette per presentarvi alcune delle attività che abbiamo promosso e organizzato quest’anno sul territorio comunale e comprensoriale camuno.

“Quel che è accaduto non può essere cancellato, ma sì può impedire che accada di nuovo “.

In occasione del Giorno della Memoria abbiamo voluto ricordare la straordinaria figura di Anne Frank proponendo alle scuole attività didattiche di approfondimento storico attraverso letture, materiali e sussidi operativi, film d’animazione, … Ma il cavallo di battaglia di quest’anno è stato il cortometraggio “Il nostro nome è Anna” del regista Mattia Mura che, insieme all’associazione “Un ponte per Anne Frank” e alla sua presidente Federica Pannocchia, ha coinvolto centinaia di studenti dell’Istituto Comprensivo di Edolo: unendo idealmente il passato al presente, l’Anne Frank del famoso “Diario” ad una Anne contemporanea che si interroga sulla situazione degli emigranti, i ragazzi hanno riflettuto sui valori della giovane ebrea tedesca, sul significato della discriminazione razziale e sull’importanza dell’inclusione. Le testimonianze di Mamadou Sissoko, giovane migrante e di Mario De Simone, fratello del piccolo Sergio, vittima degli esperimenti nazisti, hanno elevato alla massima potenza l’intento educativo della mattinata, arricchita dalla musica Klezmer eseguita magistralmente da Angel Galzerano e Davide Inverardi. La squadra “speciale” si è unita ad amici e soci del Museo per una serata di approfondimento, musica e scambi di testimonianze, guidati dall’importanza del non dimenticare per costruire una società di bene, ed ha anche presenziato alla cerimonia ufficiale presso la Piazzetta della Memoria.

“Giunto al termine della mia giornata mi volgo a guardare la strada che ho percorso e mi sembra di aver speso bene la vita “. La frase del Presidente e partigiano On. Sandro Pertini, ricca di significato e di saggezza, la propongo per ricordare il viaggio che si è svolto il 17 marzo scorso, festa dell’Unità nazionale, alla Casa Museo di Stella di San Giovanni in Liguria, paese di nascita di Pertini. Nel piccolo cimitero, abbiamo anche onorato la tomba del presidente ponendo un piccolo omaggio floreale donatoci dall’amica Alessia Boccacci.

Il viaggio della Memoria organizzato a Roma ad aprile, è sicuramente degno di nota per il ricco programma storico-culturale che i partecipanti hanno avuto modo di conoscere ed apprezzare e ve lo presento con dei cenni storici: “Roma, 24 marzo 1944: in una cava sulla via Ardeatina, i tedeschi uccidono 335 uomini sparando a ognuno un colpo alla testa. Sono prigionieri politici e partigiani di tutte le forze antifasciste, civili e militari, molti ebrei, alcuni detenuti comuni e ignari cittadini estranei alla Resistenza, sacrificati in proporzione – che poi si rivelerà sbagliata per eccesso – di dieci a uno in seguito a un attacco partigiano in via Rasella, costato la vita a 33 militari del Reich. È il più grande massacro compiuto dai nazisti in un’area metropolitana e segnerà profondamente la storia e la memoria italiana del dopoguerra.

“La libertà può venire come dono, ed è quella che ora viviamo; ma si conquista giorno per giorno e si conserva mediante la lotta quotidiana-pacifica, sì, ma sempre lotta: una lotta interiore che si traduce in scelte di vita onesta e coraggiosa”. (San Giovanni Paolo II, da “Il racconto di Rosi”).

Aprile ci ha visto impegnati anche nell’organizzazione di due serate per viaggiare nel tempo, nello spazio e nella memoria di chi ha lottato per la nostra Libertà, nel ricordo dei protagonisti della Resistenza sia armata, come fu per il partigiano Bruno Fantoni, nome di battaglia Carlo a cui abbiamo dedicato un libro della nostra collana di racconti, che senz’armi, come per l’ex Internato Militare Italiano Severino Pedrotti di Edolo.

Durante le visite guidate alle numerosissime classi che hanno aderito al progetto «La Valsaviore e la sua gente nella lotta di Liberazione», agli alunni è stata proposta in particolare la narrazione museale inerente la conoscenza del «piccolo mondo antico» valsaviorese attraverso un percorso socio-storico-culturale che ha permesso loro di conoscere l’ambiente rurale e contadino,  dedito all’agricoltura, all’allevamento e alla silvicoltura, il fenomeno dell’emigrazione e dell’impiego nella costruzione delle centrali idroelettriche, l’antifascismo confluito nella Resistenza e nella Lotta di Liberazione… La rielaborazione dei contenuti è stata poi inserita nel Diario scolastico 2024-2025.

“… Vogliamo che i nostri giovani possano vivere sicuri della pace e della libertà. Vogliamo che essi siano degli uomini liberi, in piedi, a fronte alta, padroni del loro destino e non servitori in ginocchio” Sandro Pertini.

L’Ottantesimo Anniversario dell’incendio di Cevo è stato celebrato con i doverosi e sentiti momenti istituzionali, ma per noi è stata l’occasione perfetta per omaggiare la persona del Presidente e partigiano Sandro Pertini, al quale è intitolato il nostro Museo della Resistenza, con un pannello rappresentante il giovane Pertini che incita l’insurrezione il 25 aprile 1945, come potete ammirare nella foto a lato. Dopo la svelatura da parte del neo- sindaco Simone Bresadola, il numeroso pubblico presente si è recato presso il Teatro Comunale, dove la compagnia Stradestorie ha messo in scena un recital in prosa e poesia con accompagnamento musicale dal titolo «L’idea di Sandro- Ritratto del giovane Pertini» per completare con parole, canzoni ed emozioni l’intento della serata.

 Le attività estive hanno puntato i riflettori sulla Donna nella Resistenza, tema a me molto caro, tanto da essere stata invitata come relatrice al convegno «Summer School 2024-Donne Resistenti» svoltosi in Mortirolo durante il quale, insieme alle pubblicazioni edite dal Museo sulle protagoniste e testimoni femminili, ho presentato in anteprima «Racconti di Donne nella Resistenza – terzo volume».

Un volume impreziosito dalla conclusione scritta dal compianto Dirigente Scolastico Giacomino Ricci, di cui riporto l’incipit:

«Ci sono storie e storie. Non ci sono storie importanti e storie meno importanti. A fare l’importanza è quanto una storia ti riguarda. Ma la fragilità della memoria e il limite di durata della vita umana fanno sì che ci siano storie che si perdono e storie che rimangono. A fare la differenza è la curiosità di chi si appropria dei ricordi degli altri e trova il modo di fissarli su un supporto, nella speranza che qualcuno, a sua volta curioso, si prenda la briga di volerlo conoscere».

Il ciclo di film «Donne Resistenti», ha completato in bellezza la riflessione e introspezione dedicata all’«Altra metà della Resistenza», quella femminile appunto, con film d’autore come «La ragazza di Bube» di Comencini e «Libera amore mio!» di Bolognini, entrambi interpretati magnificamente dall’attrice Claudia Cardinale, per poi concludere con il meglio della regia e della recitazione, con la superlativa Paola Cortellesi in «C’è ancora domani». A seguire, il pubblico presente ha potuto ammirare le teche originali donateci per ricordare il 2 giugno 1946, quando a Cevo, per la prima volta, votarono le donne.

“Se non ci fosse stata quest’onda di entusiasmo ricostruttivo, sarebbero rimaste le staffette da “quater biglitì e ‘n po’ de pastasuta”. Invece, negli ultimi decenni le staffette sono diventate “partigiane”.

P. S: per saperne di più sulle nostre attività, potete seguirci sul sito www.museoresistenza.it e sulla pagina social di facebook!

Katia Eufemia Bresadola

Presidente del Museo della Resistenza di Valsaviore

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